Αλέξης Τσίπρας detto Tsipras

Prima ipotesi. Tsipras è un formidabile negoziatore, potrebbe guadagnare una fortuna come giocatore di poker. Ha tirato la corda finché ha potuto, facendo bene attenzione a fermarsi sempre un attimo prima del punto di rottura. Arrivato ad un passaggio molto difficile della trattativa, ha lanciato il bluff del referendum, per gettare nel panico la controparte, sapendo benissimo che i greci voteranno sì; immediatamente dopo avrà le mani libere per trattare un nuovo accordo, dopo aver fatto passare più di una notte insonne ai responsabili delle istituzioni europee, e soprattutto senza più correre rischi di essere sconfessato dalla fazione antieuro del suo stesso partito.

Seconda ipotesi. Tsipras ha veramente creduto di poter ottenere dilazionamenti senza fine del debito, senza risolvere i problemi strutturali del suo paese (che sono gli stessi dell’Italia, a partire dall’intollerabile evasione fiscale: e che sarebbero ugualmente intollerabili anche senza euro). Alla fine ha mollato, e, perso per perso, ha scelto di immolare sé stesso, il suo governo e tutta la Grecia nella Götterdämmerung dell’uscita dall’euro.

Se è vera la prima ipotesi, Tsipras è un grande statista, la sua azione farà un gran bene alla Grecia e a tutta l’Europa.

Se è vera la seconda, adieu.

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