Dopo Draghi

Mario Draghi

Fino ad ora siamo stati a galla per tre motivi:

  1. A dirigere la BCE c’è Mario Draghi, che non solo cerca di tenere in piedi la finanza europea, ma essendo italiano ha forse un pochino di simpatia per la nostra situazione. Ha quindi inondato il sistema con una massa di liquidità che ha impedito ai tassi di interesse di superare un certo livello.
  2. Si esce da una crisi finanziaria di portata internazionale. Per superarla sono state necessarie misure straordinarie, ma dato che ormai nel resto del mondo la situazione sta cambiando, molti cominciano a pensare che si debba tornare a politiche monetarie un po’ più rigorose – e chi non è in grado di reggerle, peggio per lui.
  3. Da parecchi anni l’Europa è governata da una maggioranza buonista e solidale di centro-sinistra. Questa maggioranza ha cercato, superando pesanti opposizione da parte di consistenti forze politiche ed economiche, di permettere ampi sforamenti dei vincoli di bilancio (e di buon senso), per non perdere tutta la parte sud del continente, con conseguenze che sarebbero disastrose a livello globale.

È chiaro a tutti che i punti 1. e 2. ormai sono arrivati al capolinea.

Mi limito a fare qualche considerazione sul punto 3.

La prova che siamo governati da imbecilli è nel loro augurarsi una vittoria della destra cattivista e sovranista a livello europeo. Se questo capitasse, le conseguenze immediate sarebbero:

  1. Germania, Svezia, Olanda ecc. ci rimanderebbero indietro parecchie decine di migliaia di migranti che sono transitati per il nostro paese, ma avevano come obiettivo il nord Europa. Naturalmente noi ci opporremo fieramente, e sarà bello vedere il braccio di ferro tra i nostri fascioleghisti e i nazisti tedeschi ecc. Magari ci sarà addirittura una chiusura dei confini, proprio quello che può augurarsi il secondo paese esportatore d’Europa, nonché un paese che ai suoi giovani sa solo offrire l’emigrazione.
  2. Appena cambierà il vento della politica, cambierà anche la politica della BCE. In Germania prevarrà l’antico timore per l’inflazione; e voglio vedere Salvini e Di Maio e Conte e Tria (in ordine di importanza) parlare del nostro deficit con la sovranistissima Austria, che per il 2019 ha presentato addirittura un bilancio in lieve attivo.
    Ci sarà una stretta monetaria, e la conseguente selezione darwiniana. Il meglio dell’Europa sovranista guarderà con disprezzo i soliti italiani spendaccioni, trascinati nel baratro dai propri debiti.
    Qualunque governo (qualunque!) ci sarà in italia, potrà fare una sola cosa: spremerci come limoni, per cavare dei soldi da dare ai nostri creditori. E si sa che in questi casi, la prima cosa da fare, la più semplice ed efficace, è agire sulle pensioni: su tutte le pensioni, mica solo sui pensionati di Capalbio.

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