Il ciabattino di Socrate e la pescivendola di Lenin

Si può (almeno tentare di) insegnare tutto a tutti?

Socrate era convinto di no. Solo il ciabattino sa fare le scarpe, e chi non le sa fare è meglio che non ci ficchi il naso. Così, solo chi è andato alla scuola dei sofisti(1) può governare lo Stato. Diverse carriere scolastiche, diverse competenze, diversi ruoli nella vita sociale.

Invece Lenin(2) era convinto che il punto d’arrivo fosse mettere una pescivendola al governo dello Stato. Naturalmente, una pescivendola può governare lo Stato solo se le sue competenze non si limitano allo sventramento delle triglie. L’utopia democratica, che qui Lenin esprime, è che anche una pescivendola possa imparare a governare lo Stato.

Questo è da sempre, e sarà sempre, il grande dilemma riguardo all’istruzione. In Italia, queste due posizioni si sono confrontate in modo nettissimo negli anni ’60. Don Milani, un prete saldamente radicato nello spirito tridentino, diceva: Ugo Foscolo non ama i poveri – naturalmente la conseguenza è che i poveri non hanno nessun motivo per studiare Ugo Foscolo. L’istruzione deve seguire due filoni distinti alla radice. Un’istruzione rivolta ai poveri, animata da spirito caritativo (solo i poeti che “amano i poveri”, solo gli argomenti che risultino familiari ai figli dei contadini); ed una per i ricchi, che tanto si sa, saranno sempre ricchi(3).

In quegli stessi anni, l’utopia democratica portava alla nascita della Scuola Media Unica. Fino ad allora, vi erano stati dopo la scuola elementare due indirizzi ben distinti: la Scuola Media, per quelli che prevedevano di proseguire gli studi, e un Avviamento Professionale, per chi si fermava lì. La Scuola Media Unica rispondeva alla grande utopia liberale e democratica di un’istruzione di base uguale per tutti, a partire dalla quale i “capaci e meritevoli” possono raggiungere, qualunque sia la classe sociale d’origine, tutti i gradi dell’istruzione e quindi tutte le professioni.

Naturalmente, l’utopia democratica funziona se l’esistenza delle inevitabili disparità individuali non porta ad un livellamento delle competenze verso il basso. Non si può fare una scuola su misura degli ignoranti solo per evitare che gli ignoranti si sentano esclusi o “in ansia”(4). Il principio caritativo dell’istruzione è esattamente il contrario del principio democratico; ed una scuola autenticamente democratica non può che essere una scuola selettiva.


(1) Socrate ce l’aveva con i sofisti per lo stesso motivo per cui Gesù ce l’aveva con i farisei: più ci si assomiglia, più c’è la necessità di sottolineare le differenze.
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(2) quanto segue non ha, naturalmente, nulla a che fare con la storia della Rivoluzione Bolscevica e dell’Unione Sovietica.
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(3) Gesù Cristo diceva ai ricchi: avrete sempre i poveri intorno a voi. La conseguenza logica è che i poveri avranno sempre i ricchi sopra di loro.
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(4) questo messaggio è concepito in seguito ad una discussione sull’“ansia” degli studenti che vedono sospeso il loro giudizio allo scrutinio finale.
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