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Polemiche scolastiche

Questa serie di articioli è nata in risposta ad un messaggio su it.scuola (ora it.istruzione.scuola) che lamentava che nella scuola italiana ci fosse «troppa religione»
(Gli accenni ai graffiti sui muri si riferiscono ad una presa di posizione delle gerarchie ecclesisatiche, che invitavano a guardare con indulgenza questo piccolo peccato)

Troppo poca religione 1

Biennio linguistico Brocca. Lezione di storia.

«Dunque, la volta scorsa abbiamo cominciato a vedere le origini del Cristianesimo.
Ai tempi di Gesù la comunità ebraica più importante, oltre a quella palestinese, era ad Alessandria d’Egitto. Lì l’ebraismo si trovava a contatto con la cultura internazionale più avanzata del tempo, ed aveva cominciato a sviluppare delle dottrine più o meno direttamente influenzate dalla filosofia greca. Per esempio, nasce la dottrina del logos, come essenza divina... (???) Logos è una parola greca... Vi ricordate che cosa significa... (silenzio) Significa parola, discorso, ragionamento... (Ah, già, sì, boh...) In latino come si traduce questa parola? (Pausa) Solitamente si traduce verbum, anche se il termine non corrisponde esattamente... (ancora silenzio) Non avete mai sentito dire «In principio era il verbo», cioè la parola? (trentasei occhi di triglia bollita mi guardano) Non avete presente il Vangelo (prime risatine) il Vangelo di Giovanni... («Ma cheeeee mica facciamo religione adesso?!?!?»). Appunto. Non facciamo religione, ma storia. Tu, che non sei uno dei nonavvalentisi: di che cosa avete parlato l’ultima lezione di religione?» «Mah... non ricordo... ecco... abbiamo parlato degli omosessuali....»

Troppo poca religione 2

Io non insegno solo la religione cattolica. Io insegno la storia delle religioni

Io invece insegno italiano negli istituti superiori da una ventina d’anni. Va bene, non sono mai stato un secchione, neanche al liceo. Devo confessare che vi sono ampi settori nella letteratura italiana dove se uno mi fa, così su due piedi, una domanda precisa, io rispondo: «... ma... se hai un po’ di pazienza... devo vedere... posso documentarmi...»
Figuriamoci se qualcuno mi chiede qualcosa sulla letteratura giapponese.

I miei colleghi di religione non sono così. Su qualunque religione del mondo sono in grado di tenere una lezione.
Mai visto un insegnante di religione che ammettesse di non avere le idee chiare, mettiamo, sullo shintoismo giapponese o sui mistici musulmani.
Da dove viene tanta scienza? Hanno seguito dei corsi. Ci credo, ma la vita umana è sufficientemente lunga per conoscere a fondo tutte - proprio tutte - le religioni del mondo?


Troppo poca religione 3

luigi ha scritto:

E poi che male c’è a conoscere tutte le altre religioni? Esiste un solo Dio: chiamarlo Allah e Odino non ha senso, è unico, non ce ne sono mille. In Egitto era Ra ed il culto era monoteista.

Luigi - non so se insegni religione - fa una professione di fede che più che ecumenica è sincretistica. Tutte le religioni del mondo, gira gira, sono uguali. Non esistono religioni politeistiche: anche quelli che dicono di essere politeisti, in realtà sono monoteisti - anche gli antichi Egizi. Non ci sono religioni diverse: Dio è Dio comunque lo si chiami.
L’insegnamento delle religioni - tutte le religioni - allora diventa facile. Se ne conosci una, le conosci tutte.
Sarà vero. Ma:

  1. Questo potrà essere un discorso valido per il mistico - che tende all’Uno. Non può essere un discorso valido per lo storico - che invece cerca e studia le differenze. Rimane quindi irrisolto il problema dell’insegnamento della religione come materia culturale.
  2. Questa posizione nega la differenza. Nega la possibilità della diversità. Non ammette che qualcuno la pensi in un altro modo. Ti credi di essere politeista. No: sei monoteista, che tu lo voglia o no. Tu credi che il tuo dio sia diverso dal mio. No, gratta gratta è lo stesso. Parola di insegnante di religione. Ed anche, come mi sono sentito dire un’infinità di volte: ti credi di essere ateo. No, anche tu credi in qualcosa ecc. - il seguito lo conoscono tutti. È la posizione di chi pretende di essere giudice dei pensieri altrui. È il contrario del principio moderno della tolleranza.
  3. Se anche il Ra degli antichi Egizi era, dal più al meno, come il Dio dei cristiani, allora
    mestier non era parturir Maria

*****

- Ciao ragazzi, da dove venite?
- Veniamo dalla sala video, abbiamo visto una cassetta sull’islamismo.
- Anche un pezzo di quella sul coso, come si chiama, il buddismo.

Troppo poca religione 4

Insegnare religione per me significa discutere con i ragazzi le problematiche giovanili...

Ammettiamolo. Cinque o sei ore di lezione, per sei giorni alla settimana, sono veramente stressanti. E diamola allora ai ragazzi un’ora settimanale di cazzeggio, ove possano parlare di tutto quello che gli pare, di sesso come di scritte sui muri, di rapporti con i genitori come delle serate in discoteca. E mettiamo pure a guidare la discussione un docente, particolarmente bravo (io non ne sarei capace), pieno di buon senso e con una solida preparazione psicologica. Ma perché questo docente deve essere per forza cattolico, e non buddista, o protestante, o (Dio liberi!) ateo? Perché non deve essere divorziato né omosessuale, né deve far uso di preservativi? (nella vita privata, voglio dire, mica a scuola!)
E soprattutto perché questa roba si deve chiamare Insegnamento della Religione Cattolica? Che c’entra questo con il cristianesimo e la sua storia?
Uno può benissimo pensare che il gran problema dell’esistenza sia stabilire se siano leciti o no gli anticoncezionali (o i graffiti sui muri), ma non mi risulta che duemila anni fa un poveraccio si sia fatto inchiodare ad un pezzo di legno per dare al mondo un simile Annuncio.


Troppo poca religione 5

Ho già pochi allievi, se mi mettessi a leggere la Bibbia scapperebbero tutti...

Mi rifiuto di credere che ci credano. Ma va’, la svogliatezza dei ragazzi elevata a metodologia didattica!
Se un insegnante di italiano o di matematica dicesse che non insegna più la sintassi del periodo o le equazioni di secondo grado perché se no i ragazzi si annoiano, prima o poi qualcuno gli chiederebbe se non ha mai pensato di cambiare mestiere.

Diciamola chiara. La Chiesa cattolica non ha mai avuto interesse a dare una preparazione religiosa ai suoi fedeli; in questo, è veramente unica. Un protestante, un ebreo, un musulmano trovano ovvio che l’insegnamento religioso parta dalla Parola di Dio - se no, tanto valeva che Dio stesse zitto.

La frase citata sopra deve essere tradotta così:

Cari ragazzi, lo so che leggere, studiare, pensare, sono attività che costano fatica. Ma non preoccupatevi. C’è chi legge, pensa, studia per voi. Voi dovete solo pensare ad essere bravi e scopare poco. Se poi avete qualche dubbio troppo grande per le vostre testoline, chiedete al vostro amico Baloo, che sa sempre darvi dei buoni consigli.

Naturalmente anche questa è una posizione legittima. Mi chiedo però che cosa c’entri con le finalità educative della scuola pubblica.


Troppo poca religione 6

Per finire, una modesta proposta.

La scuola italiana ha, fra i tanti, due problemini, che non sono certo i più gravi, ma almeno sono di facile soluzione.

Il primo problemino è la presenza di un certo numero di insegnanti che una legge bizzarra obbliga ad avere, oltre ai requisiti normali di tutti gli altri insegnanti, anche i seguenti:

A parte questo, sono degnissime persone, colte e assennate.

Che cosa però ci stiano a fare nella scuola, non mi è molto chiaro.

Il secondo problemino è la spaventosa ignoranza dei nostri allievi in materia religiosa. Non hanno mai letto da cima a fondo neanche uno (uno solo, a scelta) dei quattro Vangeli. Anzi, considerano la lettura di un qualunque testo biblico una pratica devota, un po’ ridicola e superflua. Non hanno nozione della storia né della struttura della Chiesa cattolica - né delle altre chiese cristiane - né delle altre religioni. Non hanno nessuna idea di che cosa abbiano detto e fatto di importante San Paolo e Sant’Agostino. Tutto quello che sanno della predicazione di Gesù, è che insegnava ad essere «buoni e disponibili verso il prossimo» (autentica!).

Vogliamo risolvere due problemini in un colpo solo? Mettiamo gli insegnanti di religione ad insegnare religione.

18 Febbraio 1999 - 2 Marzo 1999

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