24 Febbraio 1998    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.

Storie di parole italiane

Il fine - la fine (a proposito della traduzione di weekend)

Finis in latino era maschile; e tale rimane spesso nella lingua antica. Nella Vita Nova di Dante abbiamo:

E acciò che questa canzone paia rimanere più vedova dopo lo suo fine, la dividerò prima che io la scriva (XXXI)

ma anche:

quasi dal principio del suo anno nono apparve a me, ed io la vidi quasi da la fine del mio nono (II)

Nella lingua moderna si preferisce il femminile nel senso di «parte terminale», il maschile nel senso di «scopo». Così propone già il Tommaseo; ma non è regola assoluta. Il fine nel senso di «conclusione di un testo» è frequente in ogni epoca, forse sotto l’influenza della lingua dotta; e qualche vecchio professore chiama ancora campanella del finis il suono liberatorio che ci manda tutti a casa (questa e la lectio brevis restano l’unico latino che s’ode senza noia e si intende senza sforzo).

Quindi il fine settimana dell’uso corrente come traduzione di weekend mi sembra che possa stare benissimo, come il lieto fine di ogni buona storia e il buon fine di ogni assegno che si rispetti.


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