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Questioni di grammatica italiana

Si può usare gli al posto di loro come complemento di termine al plurale?

Così il Manzoni.

In italiano i pronomi personali conoscono, oltre alla differenza fra la funzione di soggetto e la funzione di complemento, anche quella fra la forma atona e la forma tonica:

mi dice – dice a me
ti dice – dice a te

e così via fino alla terza persona plurale:

gli dice – dice a loro

Se togliamo il gli plurale il sistema rimane zoppo.
(Non è questo invece il caso di le femminile singolare; la distinzione rispetto al maschile singolare gli è più che opportuna, e quindi mi sembra da difendersi.)

Meglio di me chiarisce il DISC:

Come pl. gli (come esito del dativo lat. pl. illis) è assai freq. in quanto forma più chiaramente atona (e quindi proclitica o enclitica) rispetto a loro: I Lombardi e’ Toscani [...] combattendo co’ Fiamminghi, sì gli resistettero (G. Villani); L’esser amati gli è sommamente caro (Della Casa)

D’altra parte, non mi è mai andata giù l’idea che il genitivo illorum > loro abbia più diritto del dat. illis > gli per formare il complemento di termine in italiano.

P. S. Ulteriori conforti in proposito sono giunti giungono da Andrea Nicoletti:

Cito da Giuseppe Pittano I segreti per scrivere bene:
Oggi ormai si può scrivere tranquillamente gli invece di loro e a pochi ormai viene in mente di considerarlo scorretto [...] Frequente e non errato è l’uso di gli anche per il femminile le.
[...]
Brancati: «...per via incontrò i vecchi amici, ma ogni volta, dopo cinque minuti di silenzio e di imbarazzo, gli stringeva la mano.»
Pavese: «Cirino m’insegnò a trattare i manzi, a cambiargli lo strame.»
[...]
Carducci: «Gli rappresenta fin dai primi tempi del volgare e rappresenta tuttora l’illis latino, che è comune al mascolino, al femminino, al neutro.»
Soffici: «Ogni volta che incontravo codesta ragazza, la stuzzicavo, come dire, gli davo una gomitata, gli dicevo qualcosa.»

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