Rufus scrive:
Sono un chimico e cerco di pronunciare correttamente i termini chimici. Ho perciò controllato sullo Zingarelli (11a ed.) la pronuncia di alcuni vocaboli terminanti in -lisi e ho visto che idròlisi, elettròlisi e diàlisi si pronunciano sdrucciole, mentre pirolìsi e batteriolìsi si pronunciano piane. Come mai questa diversità di pronuncia?
Le stesse indicazioni si trovano sul DISC (ed. su CD-ROM) e sul Garzanti.
La regola, per le parole che derivano dal latino, è: piane se la penultima è lunga, sdrucciole se la penultima è breve.
Il greco ha regole diverse. Ma noi parliamo il greco come ce l’hanno insegnato i romani, quindi con pronuncia latina, e questo comporta molto spesso uno spostamento d’accento. Il mio professore di latino e greco al liceo pretendeva che dicessimo: Òrfeo, Èdipo, Odìsseo; leggendo Cicerone in latino dovevamo pronunciare: philosòphia, monàrchia.
Ma vi sono frequenti eccezioni. In italiano spesso si è tornati alla posizione dell’accento greco: filosofìa, monarchìa, accadèmia. A proposito di diatrìba (lat. diàtriba con la i breve, greco diatribé) il Serianni suppone un’influenza del francese diatribe. Questo per le parole di origine classica.
Anche nelle parole composte di nuova formazione, di solito si fa finta che vi sia stata la mediazione del latino: per questo, come abbiamo anàlisi, abbiamo anche diàlisi, elettròlisi ecc. perché la y di lýsis è breve. Invece abbiamo la o lunga nelle parole in -scleròsi ecc.
Allora perché pirolìsi e batteriolìsi? L’unica spiegazione che riesco a trovare è l’influenza di qualche lingua straniera: non l’inglese, che dice pyròlysis e bacteriòlysis (accento sulla terzultima) ma forse il tedesco (la lingua della chimica nell’800 e nel ’900); quest’ultimo nelle parole un -lyse ha sempre l’accento sulla penultima, sicuramente, a sua volta, per l’influenza del francese (la lingua della scienza nel ’700).