Martedì 14 settembre 1999    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.

[Da Traduzioni e Riduzioni. Rielaborazione del carme XII del CATULLOCALVOS]

IL RITORNO

«Tua madre» mi scrivono un giorno
«sta male... sta peggio» poi ... «muore».
Su rapide rote io ritorno.

È pallida l’aria; ne cade
la pioggia con stroscie sonore:
son tutta una pozza le strade.

«Non parla, non vede» a la porta
mi dicono «più! né baciarla
puoi più che in un viso di morta
      già freddo!»

M’accosto al suo letto: ella un poco
li occhi alza: ella vede, ella parla:
«Oh, povero bimbo! ... del fuoco,
      che ha freddo!»


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