7 Luglio 1997    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.

Storie di parole italiane

Villano, cafone, pagano

Molti termini dal significato originario di «contadino» o più in generale «persona di condizione umile», «persona comune», sono passati al significato di «persona spregevole, ignorante e maleducata». Queste etimologie sono quasi sempre difficili e dubbie per due motivi, entrambi dipendenti dal fatto che si tratta di termini dalla forte connotazione emotiva ed espressiva:


villano, abitante della villa, «abitazione rustica, tenuta agricola».

cafone, per lo Zingarelli e il DISC etimologia incerta o ignota; per il Devoto forma dialettale osca corrispondente al latino cabònem accusativo di cabo -onis «cavallo castrato», probabile incrocio di cab(àllum) «cavallo da lavoro» e capònem «cappone». (La derivazione di «cafone» dall’uso di venire dai campi «con la fune» è una tipica etimologia popolare, o paretimologia).

bifolco: lat. popolare bufulcum, corrispondente al latino classico bubulcum, «guardiano di buoi».

buzzurro: per lo Zingarelli e il DISC etimologia incerta o ignota; dal significato originario di «venditore ambulante di castagne, castagnacci, polenta dolce» passa al significato di «persona giunta da poco in città» e quindi rozza, incivile; dopo il 1870 a Roma indica i Piemontesi. Per il Devoto è da collegare alla parola, sempre spregiativa, buzzo, «pancia», quindi «persona dall’aspetto sgraziato e deforme».

burino: per lo Zingarelli e il DISC etimologia incerta o ignota, per il Devoto da ricollegarsi alla parola bulino derivante dal longobardo boro «succhiello»; quindi, per metonimia, «persona che usa attrezzi agricoli».

bécero: per lo Zingarelli etimologia incerta, per il Devoto viene da Beco, diminutivo popolare di Domenico; essendo il diminutivo di un nome proprio molto comune, indica in genere «persona qualunque». Per il DISC forse da collegarsi a *becerare, lat. *vocilare, da vox «voce»

pagano: abitante del pagum, villaggio; quindi seguace della vecchia religione, praticata solo da gente lontana dalla città, dove ormai si era diffuso il cristianesimo. Dalla medesima radice derivano il francese paysan, «contadino» (non necessariamente con significato dispregiativo) e il piemontese paco (pron. /’paku/), «contadino grossolano».

baròt: (piemontese) «villano, contadino grullo», più che a baròt (diminutivo di bara, «sbarra») nel significato di «bastone» (è l’etimologia riproposta dal Gribaudo - Sceglie), credo sia da ricollegarsi al francese barrot, «barile per la conservazione delle acciughe salate» (Petit Robert), più in generale recipiente per il trasporto di cibo da consumarsi nella pausa del lavoro; si confronti il termine, anch’esso piemontese, barachin, gavetta per il pranzo, che si usava per designare gli operai che si dovevano portare il pranzo da casa, non essendoci un tempo la mensa in fabbrica.

idiota: dal greco ídios «proprio, particolare» abbiamo idiótes «privato cittadino, persona priva di cariche pubbliche», e quindi contrapposto a polítes, «cittadino» nel senso più ampio del termine; di qui «persona di nessun valore e dalla mente limitata».

zòtico: deriva dal precedente: latino tardo idiòticus, con perdita della vocale iniziale (cfr. inimicus > nemico) e trasformazione del nesso -di- in -z- (cfr. medius > mezzo).

cretino: dal franco-provenzale cretin «cristiano» quindi «persona qualunque, senza particolari caratteristiche» (Petit Robert); cfr. il nostro «povero Cristo».

pacchiano, forse da pacchiare, voce onomatopeica che significa «mangiare ingordamente» (vedi pacchia), tipico di persone povere e volgari (Devoto), cfr. «morto di fame».


Note


Torna su ^