Del voto secondo coscienza

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In questi giorni si fa un gran parlare di quei partiti che lasciano libertà di voto “secondo coscienza”, ed un gran malparlare, perché se in un partito si vota “secondo coscienza” vuol dire che quel partito “si spacca”.

Io sono fatto all’antica, e vorrei che tutti i voti fossero “secondo coscienza” e non secondo gli ordini del Mister. S’intende, vi sono molte materie in cui prevalgono considerazioni pratiche, e la “coscienza” c’entra poco, e quindi è bene che si segua un certo progetto con un po’ di coerenza; ma per le grosse questioni, se il parlamentare non sa votare “secondo coscienza”, meglio che cambi mestiere.

Queste considerazioni non sono più attuali, come non è più attuale la nostra Costituzione. Secondo quel testo, ogni parlamentare “rappresenta la Nazione”, e poiché “tante teste tante idee”, nella Nazione c’è un’infinità di scelte, di posizioni e di sfumature, e poiché il Parlamento rappresenta la Nazione, ogni parlamentare deve poter esprimere “senza vincolo di mandato” la sua personale interpretazione di quell’arcobaleno di posizioni.

Si sta ora passando dalla democrazia rappresentativa ad una democrazia plebiscitaria, in cui sono possibili solo due idee: c’è un Capo, un Mister, e o si è pro, o si è contro. Quindi c’è “uno che vince”, e gli altri perdono (preferibilmente la gara si riduce a due, come nelle finali dei tornei sportivi: “uno che vince, l’altro che perde”, e nei casi dubbi si passa al secondo turno dei rigori). Poi ognuno dei Mister ha un suo pacchetto di voti, il pacchetto di voti del Mister che ha vinto sa in partenza di essere in maggioranza, il/i pacchetto/pacchetti dei voti di chi ha perso sa in partenza di essere in minoranza.

È un sistema spiccio, solamente non so spiegarmi perché per ottenere questo risultato si debbano stipendiare lautamente parecchie centinaia di marionette, che stanno lì solo per votare a comando, e guai a chi “gufa”, perché così facendo “spacca” il partito.

Ma sono tante le cose che non capisco.

2 commenti su “Del voto secondo coscienza”

  1. VEDI CARO, SIAMO ALLA POST DEMOCRAZIA.
    LA CULTURA ANTROPOLOGICA LA STANNO FACENDO IL
    PALLONE LA MAFIA E UN PO’ LA RELIGIONE INTEGRALISTA E
    BIZANTINA CHE AVANZANO VELOCEMENTE.

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    • Prima di rispondere sono andare a vedere la data dell’articolo. Febbraio 2016: la preistoria. Non ricordo assolutamente quale sia stato l’evento che mi ha spinto a pubblicare questo testo.
      Però la questione è sempre attuale. I sostenitori del vincolo di mandato – quelli per cui i parlamentari sono dei “dipendenti” degli elettori, cioè in pratica del capo che incarna la volontà del “popolo” – sono ora al Governo. È vero che adesso hanno altro a cui pensare…

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