Venerdì 4 dicembre 1998    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.
merlo

Il merlo figlio e la madre

Un giovin merlo, ch’era un po’ tondo
né ancor sapeva gli usi del mondo
vide una piuma, che all’aure in seno
andava a spasso pel ciel sereno.

« Oh! vedi o madre, quell’augelletto,
disse, che mostra piccolo aspetto,
e in volar tiene foggia novella;
dimmi, tra i boschi come s’appella? »

« Non è un augello, la madre allora
rispose, è piuma spinta dall’ora ».
« Ma come! il figlio riprese, il volo
gli augelli vivi non hanno solo?

Che altri pur voli credo a fatica »
E a lui la madre: « se han l’aura amica
(credi, del mondo questo è il costume)
volano ancora le morte piume »

Luigi Fiacchi detto il Clasio

Merlo: (Turdus Merula). Uccello passeriforme della famiglia dei Tordidi, stanziale in Europa. Si nutre di insetti e di frutti, fra i quali sembra prediligere l’uva e le ciliegie.
I vecchi frequentatori del gruppo it.discussioni.linguaitaliana (poi sostituito da it.cultura.linguistica.italiano) riconosceranno in questa poesiola di un quasi sconosciuto poeta settecentesco la vecchia firma di Paola Comelli


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