8 Marzo 1999 - 1º Marzo 2000    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.

Questioni di grammatica italiana

Due domande sul pronome relativo cui

Prima domanda

Qual è la funzione del pronome relativo cui? In quali casi è preceduto da preposizione, e in quali no?

Questo è il risultato di una rapida spulciatura dei Promessi Sposi.

1. Complemento di specificazione (di) cui:

La forma senza preposizione si trova abbastanza frequentemente, quando è immediatamente seguita dal suo sostantivo

Quando invece il sostantivo dal quale dipende è lontano, abbiamo regolarmente:

2. Complemento di termine a cui:

È sempre preceduto dalla preposizione:

3. Complemento di causa per cui:

Compare spesso, in riferimento a sostantivo significante causa, motivo:

Ho trovato un solo esempio di per cui nel senso di perciò, per il qual motivo:

4. Altri usi.

Si può anche trovare cui come caso obliquo del pronome misto chi:

5. Origine del pronome.

Il cui complemento di specificazione senza preposizione di è chiaramente un’eredità del genitivo latino cuius. Il cui complemento di termine senza la preposizione a, che evidentemente il Manzoni non amava, deriva ugualmente dal dativo latino cui.

6. Altri autori.

In altri autori il cui ha un uso anche più esteso. In Boccaccio svolge anche la funzione di pronome interrogativo, ed è frequente l’uso del pronome come complemento di termine senza la preposizione a; anche frequente è il cui complemento oggetto.

Ecc. ecc.


Seconda domanda

Se il pronome relativo cui deriva dal latino cuius, si può usare al plurale?

Un’altra sfilza di esempi dai soliti Promessi Sposi:

Ecc. ecc.


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