scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.

Notizie dalla Caienna
Esami di Stato (si fa per dire) 2001-2002
(sesta puntata)

26 Giugno 2002

6. Due paroline

Poiché sono un Vicepresidente fortunato, ho vinto due prove suppletive.

Il giorno della seconda prova scritta una candidata si è persa nell’ingorgo fra Trinidad e Tobago.

Si sapeva da giorni che nella zona i lavori per la nuova rotta sottomarina avrebbero bloccato l’intero arcipelago, e tutti gli automobilisti della città ne hanno approfittato per darsi appuntamento in un inferno di lamiere arroventate dal sole. Quando la nostra candidata è riuscita a sbrogliarsi, la prova era cominciata da più di mezz’ora, e il Presidente l’ha rimandata indietro con il consiglio di procurarsi un certificato medico. È ricomparsa due ore dopo, sventolando per i corridoi il papello giustificativo, e c’è voluto un po’ per convincerla che in quel momento lei era a casa malata, e quindi era meglio che non si facesse vedere troppo in giro.

Il giorno della terza prova ne mancava un’altra, ma questo caso sembra più serio: la candidata è in un reparto di terapia intensiva per una grave infezione.

Quindi, terza prova suppletiva, e poi un colloquio apposta per lei, se va bene i prossimi giorni in ospedale; se va male, a settembre, in una sessione straordinaria.


Diceva Bach (diceva il mio maestro di violino) che l’importante sono le note piccole; le note grandi vengono da sé. La lettura attenta dell’OM di quest’anno (la 43 dell’11 aprile 2002) porta ad alcune interessanti scoperte: alcune paroline molto significative.

La prova orale, dicevano le ordinanze precedenti, si compone di tre momenti: la presentazione di un percorso da parte del candidato, un’interrogazione (non si chiama così, ma quello è) su tutte le materie dell’ultimo anno, la discussione delle prove scritte. Quest’anno è tutto uguale, ma riguardo al secondo punto si raccomanda "Preponderante rilievo" (art. 16 § 2). Che vuol dire "preponderante"? Il 51% del tempo? Domande più difficili? Un ascolto meno distratto da parte della Commissione? Un maggior peso nella formulazione del voto?

Ma soprattutto, chi controlla che questo "rilievo" sia veramente "preponderante"? Si torna al discorso delle volpi a guardia del pollaio. Perché anche un bambino sa che una norma non vuol dire nulla, se non c’è un controllo, né delle sanzioni. È proprio vero, come ha detto il Barracuda, che questa riforma è stata studiata dalle Signore. Quest’anno la conduzione dell’Esame è affidata ai soli Commissari interni. Il Presidente, sommerso dalle carte (i "processetti", si diceva un tempo in terra di mafia) è stato messo fuori combattimento. La Permanente di Ferro ha invitato gli amichetti dei figliolini per una festicciola in casa; ha poi esclamato con faccia severa "e mi raccomando, fate i bravi! Se no...!" Infine se n’è andata al Circolo dello Scopone, lasciando i ragazzini a discutere fra loro che cos’è preponderante, se il servizio di cristalli di Boemia o la collezione delle statuine di Capodimonte.

Un’altra scoperta si ha al successivo § 7. Giova ricordare che fino all’anno scorso la Commissione aveva l’obbligo di assegnare il voto il giorno stesso del colloquio. Cosa ormai impossibile, poiché il voto deve essere dato dall’intera Commissione, compreso il Presidente. Quindi la commissione (senza Presidente) formula una "proposta" di punteggio; che poi viene attribuito dall’intera Commissione "successivamente". Successivamente quando? Il giorno stesso, quando il Presidente riuscirà a fare il giro di tutte le sedici Commissioni e a votare sì o no su qualcosa che non conosce assolutamente? Oppure (come credo che capiterà quasi dappertutto) in sede di scrutinio finale?

Se valutare una prova orale significa dare a ciascuno quello che gli viene, in base a quello che ha saputo dimostrare, è evidente che l’operazione deve avvenire il più presto possibile, quando la memoria della prova è ancora fresca. Se invece la valutazione è un fatto di aggiustamenti, ritocchini e aumm’ aumm’, allora è bene pensarci su, avere chiaro il quadro della situazione, e se valutiamo così Tonio dobbiamo valutare cosà Gervaso, e se diamo tanto aqquestoqquì come facciamo a promuovere aqquellollà.

La riforma Berlinguer lasciava dei grandi punti oscuri, ma aveva sicuramente il merito di aver tentato di spingere nella direzione di una valutazione - non oggettiva, che è una parola che mi fa andare in bestia - ma più rispondente all’esito effettivo delle prove d’Esame. Di qui l’obbligo di pubblicare subito i voti degli scritti; di qui l’obbligo di valutare subito il colloquio. Per legare - scusate la brutalità - le mani alla Commissione, e ridurre lo spazio degli aggiustamenti, ritocchini e aumm’ aumm’. La Permanente di Ferro ha iniettato nelle vene dell’Esame una dose piccola ma micidiale di ipocrisia ("preponderante") e ambiguità ("successivamente"): due piccoli virus, di cui vedremo la potenzialità distruttiva.


La notizia delle mie disavventure ha riportato l’abituale gaiezza nella Taverna del Corsaro Azzurro. Quando la Permanente di Ferro ha parlato delle mie due malate (la vera e la finta), Capitan Tre-Carte-Tre-Monti ha tirato fuori uno dei suoi soliti aneddoti di vita di Corsa. "Una volta avevo una ciurma di rammolliti che continuavano a darsi malati, e passavano le giornate in infermeria a misurarsi e la febbre e a succhiare medicine. Non ci ho pensato su due volte, ed ho nominato Cerusico di Bordo il professor Di Bella. La prospettiva di far da cavia per gli esperimenti terapeutici di quel vecchio pazzo ha riempito di terrore quella banda di sfaticati, che si sono buttati giù dalle brande e hanno dichiarato di essere tutti perfettamente sani. E come correvano! Andavano su e giù per il sartiame come scoiattoli, e maneggiavano palle di cannone da trenta libbre come noccioline! Un miracolo!" "Ah ah! Un miracolo!" "Bravo Tre-Carte che fa i miracoli!" "Bravo Tre-Monti che guarisce i malati!" "Risuscita i morti!" "Fa correre i sordi!" "Fa parlare gli storpi!" "Sìììì - la vocettina fessa di Tre-Carte-Tre-Monti sovrastava il canàio infernale - un Miracolo! Il Nuovo Miracolo Italiano!"

È stata una festa memorabile. Per tutta la notte, dalla mitica terrazza del Corsaro Azzurro, sono volati nell’Oceano cocci di stoviglie, barili di birra sfondati, cadaveri di bucanieri accoltellati e sparati.

[A seguire]


Note:

Volpi a guardia del pollaio: Vedi le Notizie dalla Caienna n. 5 Torna al testo ^
Sui meriti della Riforma Berlinguer dell’Esame vedi le mie vecchie Noterelle di un Presidente di Commisione Torna al testo ^

Torna all’indice ^